Jannik Sinner e il rientro in campo, la sentenza non lascia spazio all’interpretazione: scatta l’allerta tra i fan dell’altoatesino
La stagione va avanti, i Masters 1000 di Indian Wells e Miami sono andati in archivio, e si avvicina sempre di più il rientro in campo di Jannik Sinner. Come noto, il numero uno al mondo sta osservando la squalifica di tre mesi patteggiata con la Wada per il tormentato “caso clostebol”. Il suo ritorno alle competizioni avverrà in occasione degli Internazionali BNL d’Italia, in programma dal 7 al 18 maggio al Foro Italico di Roma.
Chiaramente, la presenza dell’altoatesino nella Capitale è scontata, così come è sicuro che i tifosi italiani gli riserveranno un’accoglienza calorosissima. Ma c’è un tema che negli ultimi giorni tiene banco tra appassionati ed addetti ai lavori: con quali prospettive l’azzurro parteciperà alla kermesse di casa?
Da tale interrogativo è emerso un po’ di pessimismo circa la possibilità che Jannik possa ambire a lottare per il titolo già a Roma. Il sentore è che l’azzurro, almeno nelle prime settimane dal suo rientro, avrà non poche difficoltà a trovare la brillantezza di sempre, anche perché con la terra battuta non ha mai stabilito un feeling particolarmente affiatato.
Sinner e il rientro in campo, arriva la sentenza dell’ex numero uno al mondo
A sposare questa teoria abbiamo anche un ex numero del circuito maschile, ovvero l’americano Andy Roddick, il quale si è espresso in merito nel corso di una recente intervista riportata da Il Corriere dello Sport. “Sinner tornerà agli Internazionali e il suo pubblico di casa a Roma impazzirà. Con il supporto e fama di cui gode in Italia, non ci sarebbe potuto essere un posto migliore per lui al momento del ritorno”, ha esordito il campione dello US Open 2003.
“Non mi preoccupa che il chiacchiericcio sul suo ritorno possa influenzarlo, perché ci convive dallo US Open dell’anno scorso e in quel periodo ha vinto due major. Penso che abbia ancora il rispetto delle persone nello spogliatoio, anche se non sono d’accordo con la natura confusa dei protocolli antidoping. Forse ci sono un paio di persone più interessate ad esprimere opinioni che a leggere effettivamente i fatti, ma Jannik è piuttosto sobrio. Non penso che entrerà con una natura combattiva”, ci ha poi tenuto a sottolineare.
Come dicevamo, tuttavia, il 42enne originario del Nebraska ritiene che Jannik qualche difficoltà potrebbe incontrarla dopo lo stop forzato, soprattutto perché il rientro in campo avverrà sulla superficie meno congeniale al suo tennis.
“Il fatto è che tornerà su una superficie che probabilmente non è la sua preferita. La sua preparazione per il Roland Garros potrebbe risentirne. Non credo che tu possa stare fuori per tre mesi e tornare come se nulla fosse cambiato”, ha concluso l’americano.
Staremo a vedere. Intanto è praticamente certo che il tirolese prenderà parte al torneo di Roma da numero uno al mondo, anche grazie alla crisi di risultati dei suoi primi inseguitori Alexander Zverev e Carlos Alcaraz.
