Walter Novellino: il maestro delle promozioni e l’infinita passione per il calcio

Nel panorama calcistico italiano, pochi allenatori possono vantare una carriera ricca di promozioni e momenti memorabili come Walter Alfredo Novellino.

Nato a Montemarano, in provincia di Avellino, il 4 giugno 1953, ha saputo lasciare un’impronta indelebile sia come calciatore che come allenatore. Dopo un’infanzia trascorsa a San Paolo del Brasile, dove la sua famiglia si era trasferita per motivi di lavoro, il futuro tecnico rientra in Italia e inizia la sua carriera calcistica. Centrocampista offensivo dotato di un dribbling raffinato, veste le maglie di diverse squadre, tra cui il Perugia e il Milan. Con i rossoneri, contribuisce in modo significativo alla conquista dello “scudetto della stella” nella stagione 1978-1979.

Appesi gli scarpini al chiodo, il mister si dedica alla panchina, dimostrando fin da subito un talento naturale per la guida tecnica. La sua prima esperienza significativa arriva con il Gualdo, che conduce dalla Serie C2 fino a sfiorare la promozione in Serie B, perdendo solo nella finale dei play-off contro l’Avellino.

Il punto di svolta di Walter Novellino

La vera consacrazione come “specialista in promozioni” arriva con il Venezia, che porta per la prima volta nella sua storia in Serie A nella stagione 1997-1998. Successi simili si ripetono con Napoli, Piacenza e Sampdoria, squadre che guida tutte alla massima serie, consolidando la sua reputazione di allenatore capace di trasformare le ambizioni in realtà.

Nel corso della sua carriera, ha vissuto momenti epici, ma anche episodi simpatici che raccontano il suo lato più umano. Uno dei più noti riguarda la promozione con il Napoli nel 2000. Nonostante le difficoltà finanziarie del club e una rosa non particolarmente stellare, il tecnico riuscì a creare un gruppo coeso e determinato, culminando in una storica promozione che i tifosi partenopei ricordano ancora con affetto. Alla vigilia dell’ultima partita decisiva, raccontano che un dirigente, nel tentativo di tranquillizzarlo, gli offrì un bicchiere di vino. Novellino, noto per la sua meticolosità e tensione pre-gara, rispose: “Se lo bevo, non vado nemmeno in panchina!” ridendo poi insieme ai suoi collaboratori.

La scaramanzia è sempre stata parte del suo carattere, e lo dimostra un episodio ai tempi del Venezia. Durante una partita fondamentale per la promozione, sotto una pioggia battente, il mister indossò un impermeabile giallo fosforescente. Da quel giorno, quel capo divenne il suo portafortuna e lo portò con sé in più di un’occasione importante. La squadra, divertita da questa sua abitudine, lo prendeva spesso in giro, e pare che un giocatore arrivò persino a regalargliene uno identico per sicurezza.

Ma tra i racconti più divertenti c’è anche quello legato al suo rapporto con i giocatori più talentuosi ma indisciplinati. Ai tempi del Venezia, Novellino si trovò ad allenare un giovane Alvaro Recoba. Il talento uruguaiano, pur essendo un fuoriclasse, non era certo un amante delle riunioni tecniche mattutine. Un giorno, il giocatore chiese al mister di saltare la sessione perché voleva riposare. Il tecnico, tra il serio e il faceto, propose alla squadra di votare se concedergli l’assenza. Tutti, ridendo, diedero l’ok… e alla fine presero il giorno libero anche loro, lasciando il mister da solo in ritiro. “Che str*nzi che erano!” avrebbe poi commentato ridendo Novellino, ricordando l’episodio.

Cosa fa adesso l’allenatore?

Negli ultimi anni, il tecnico ha continuato a mettere la sua esperienza al servizio di varie squadre, soprattutto in Serie C. Nel 2021, assume la guida della Juve Stabia, con la quale vive un’avventura caratterizzata da alti e bassi, ma sempre con la passione e la dedizione che lo contraddistinguono. Nel marzo 2023, ritorna sulla panchina della Juve Stabia, dimostrando ancora una volta il suo legame con il calcio e la voglia di mettersi in gioco.

Attualmente, Walter Novellino è in attesa di una nuova sfida professionale. Nel giugno 2024, in un’intervista, ha rivelato di avere avuto colloqui con il Lecco, manifestando il desiderio di tornare in panchina e condividere la sua vasta esperienza con nuove generazioni di calciatori. Oltre a valutare nuove opportunità, è spesso ospite in eventi sportivi e trasmissioni televisive, dove racconta aneddoti e offre il suo punto di vista su un calcio che sta cambiando velocemente.

La carriera dell’allenatore è costellata di episodi che testimoniano la sua profonda umanità e il legame con i colleghi. Ad esempio, il suo rapporto con Aldo Agroppi, definito da lui stesso come “più di un amico, un fratello”, evidenzia l’importanza delle relazioni personali nel mondo del calcio.

In un panorama calcistico in continua evoluzione, Walter Novellino rimane una figura di riferimento, simbolo di passione, competenza e dedizione. La sua storia è un esempio per tutti coloro che vedono nel calcio non solo uno sport, ma una vera e propria scuola di vita.